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venerdì 6 agosto 2021

Agatos, acquisito impianto di biogas da riconvertire

Agatos, società quotata all'AIM Italia, che ingegnerizza e costruisce impianti per il consumo efficiente dell’energia e per la produzione di energia rinnovabile, ha acquisito, tramite la neocostituita società controllata Caraterra Società Agricola srl il 100% delle quote della società Caraverde Energia Srl.

Caraverde è proprietaria di un impianto operativo di produzione di biogas realizzato nel 2015 e sito nel territorio del comune di Caravaggio (BG). 

Oggi l’impianto produce energia elettrica incentivata dal GSE utilizzando il biogas prodotto dalla digestione anaerobica dei reflui zootecnici provenienti dagli allevamenti di suini e bovini per buona parte connessi direttamente all’impianto tramite una rete di tubazioni. 

La costruzione era stata finanziata da un pool di tre banche di Credito Cooperativo locali e da ICCREA Banca Impresa, che hanno recentemente consentito il “change of control”. 

Agatos intende richiedere una modifica dell’autorizzazione attuale. 

Basata sulla tecnologia BIOSIP brevettata da Agatos, tale modifica consentirebbe di aumentare la capacità produttiva dell’impianto trasformando l’impianto per la produzione di biogas in un impianto per la produzione di circa 500 sm3/ora di biometano avanzato, in forma sia liquefatta che gassosa. 

Una volta trasformato in BIOSIP, l’impianto permetterà di trattare il digestato in modo da convertirlo in ammendante agricolo privo di ammoniaca, solfato d’ammonio e acqua osmotizzata, in linea con i principi di economia circolare dei progetti di Agatos.

L’impianto di Caraverde nella sua attuale configurazione ha le seguenti caratteristiche:

  • si basa esclusivamente sul trattamento consortile degli effluenti, deiezioni e residui di produzione degli allevamenti zootecnici, con produzione di fertilizzante verde e di energia rinnovabile, senza l'utilizzo di colture dedicate;
  • mette in rete nove allevamenti di bovini e suini, grazie ad un sistema composto da 22 km di condotte interrate che consentono di trasferire i liquami all’impianto e di far ritornare il fertilizzante naturale direttamente alle aziende agricole;
  • azzera quasi completamente le emissioni derivanti dal traffico veicolare per il trasporto su gomma e riduce significativamente le emissioni dei gas ad effetto serra e gli odori dei liquami prodotti dai suini e bovini allevati dalle aziende agricole consorziate, consentendo di produrre bio-energia 'a chilometro zero'. 

Attualmente l’impianto è in grado di soddisfare le esigenze di energia elettrica di oltre 4.000 famiglie.

Caraverde ha generato ricavi dalla cessione di energia elettrica incentivata per circa 1,2 mln di euro e un ebitda di circa 0,3 mln di euro, con un indebitamento finanziario netto pari a circa 3,3 mln di euro.

 A fronte di immobilizzazioni materiali valutate a bilancio per circa 6,5 mln di euro, il valore d’impresa (enterprise value) è stato negoziato tra le parti in 3,3 mln di euro, ossia pari al valore della Posizione finanziaria netta.

 A fronte di un patrimonio netto contabile pari a 1,9 mln di euro, l’equity value è quindi stato valutato simbolicamente ad un euro, che è il prezzo pagato da Agatos per l’acquisto del 100% delle quote in Caraverde. 

Con le modifiche che apporterà all’impianto una volta ottenuta la modifica autorizzativa, prevista per la metà del 2022, Agatos ritiene di poter innalzare la redditività ottimizzando la gestione dell’impianto.

Una volta trasformato, l’impianto sarà in grado sia di liquefare il biometano cedendolo come combustibile rinnovabile alle imprese agricole della zona per utilizzo nei mezzi agricoli e sia di immetterlo nella vicina rete di trasporto nazionale. 

Agatos stima che l’investimento complessivo per la nuova autorizzazione e la conversione dell’impianto sarà circa 16 mln di euro.

Una volta ottenuta l’autorizzazione, Agatos intende cedere la maggioranza delle quote ad un investitore specializzato che organizzerà il finanziamento dell’investimento, mantenendo una partecipazione di minoranza

Allo stesso tempo, Agatos prevede di ottenere, come nel caso del progetto Marcallo, il contratto EPC (Engineering, Procurement & Construction), quello delle attività di O&M (Operation & Maintenance) e anche delle Royalty per uso del brevetto BIOSIP

Questo progetto è già ricompreso nelle stime del Piano Industriale 2021-25.

Agatos ritiene che le modifiche dell’impianto basate sul brevetto BIOSIP possano beneficiare dai finanziamenti previsti dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), per il quale sono stanziati 1,92 mld di euro nel quinquennio 2022 – 2026. 

Dedicati alle aziende agricole singole e associate, i fondi del PNRR verranno distribuiti sotto forma di contributi fino al 40% in conto capitale. 

Questo capitale servirà a finanziare la riconversione parziale o totale, di impianti biogas oggi esistenti in Italia per la produzione di biometano da destinare a diversi usi industriali. 

Inoltre, al fine di stimolare il greening della materia prima trasportata dalla rete gas, il PNRR prevede di istituire una tariffa incentivante (feed in tariff) per l’immissione nella rete di biometano, o un prelievo operato sulle tariffe di distribuzione per il consumo finale di gas naturale rendendo i progetti industrialmente validi bancabili. 

Si attende l’emanazione del decreto attuativo della norma primaria in settembre 2021 e l’emanazione dei bandi entro la fine dell’anno in corso.

✅ Agatos 
✔ Prezzo 0,924 € 
✔ PE 12m 18,6 
✔ PB 1,11 
✔ Fair Value 1,06 € 
✔ Rendimento implicito 12,6% 
✔ Rating B1 - CRESCITA MODERATA 

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