Si è tenuto oggi l'Osservatorio AIM Italia, organizzato da IR Top Consulting.
Anna Lambiase, ceo di IR Top Consulting, nel corso dell'incontro tenuto oggi a Milano ha presentato il quadro aggiornato del mercato, i risultati del report e il focus sui benefici della quotazione a seguito del Decreto Attuativo relativo al Credito di imposta sui costi di IPO.
|
Anna Lambiase, ceo IR Top Consulting |
"Quotarsi su AIM è una opzione che vale considerare per le società con una dimensione appropriata che intendono investire nella propria ulteriore crescita".
"Dall’introduzione dei PIR il mercato ha registrato performance positive sia in termini di indice che di liquidità dei titoli".
"Dall’analisi condotta, emergono precise indicazioni sulla policy di investimento AIM in pre-IPO, quali l’orizzonte temporale a medio lungo termine e in genere coincidente con la consegna del primo piano industriale, la crescita storica e attesa come elementi principali di selezione, il livello di flottante come indicatore di liquidità e la qualità della governance".
"Alle società già quotate invece gli investitori chiedono trasparenza, comunicazione finanziaria e analisi indipendente".
IR Top prevede 140 società quotate sull'AIM Italia a fine 2018, trainate anche dalla recente introduzione del Credito d’Imposta per le PMI, che prevede lo sconto del 50% su tutti i costi legati al collocamento.
Profilo delle società quotate all'AIM Italia
Sono 108 le società quotate sull’Aim Italia, al 25 luglio 2018.
Un anno prima erano 83.
La capitalizzazione raggiunge quota 7,7 miliardi di euro.
La raccolta da IPO è pari a 3,5 miliardi di euro, che sommata a quella da mercato secondario (pari a 558 milioni di euro), è complessivamente pari a 4,0 miliardi di euro.
Il giro d’affari 2017 è pari a 4,3 miliardi di euro (3,9 miliardi nel 2016: i ricavi 2017 delle società registrano un incremento medio dell’11% rispetto al 2016, mentre l’EBITDA registra una crescita media del 28 per cento).
Le società AIM impiegano oltre 20.000 dipendenti con una crescita, in media, pari al 12% rispetto al 2016.
L’identikit della società quotata presenta i seguenti dati medi:
- ricavi 2017 pari a 43 milioni di euro,
- EBITDA margin 2017: 13%,
- capitalizzazione: 45 milioni di euro,
- flottante 23%,
- raccolta in IPO pari a 8,1 milioni di euro (6,2 milioni di euro il dato mediano).
Andamento delle IPO
Tra luglio 2017 e luglio 2018, le nuove IPO sono state 31.
Dall’inizio del 2018 sono già 16 le IPO registrate sul mercato AIM Italia, 3 le ammissioni.
Le operazioni di IPO delle società sono state caratterizzate per il 91% da aumento di capitale e per il 9% da OPV.
IR Top Consulting stima, per il secondo semestre dell’anno, un’ulteriore crescita del numero di quotazioni, sostenuta dal credito di imposta sul 50% dei costi per le PMI.
|
Osservatorio AIM Italia 2018 |
Appartengono ai settori
- Finanza (45%),
- Industria (23%),
- Servizi (10%),
- Tecnologia (6%).
Le prime presentano la raccolta maggiore nel periodo considerato.
Per le IPO del 2018 la raccolta media (al netto delle SPAC) è pari a Euro 10,6 milioni in crescita del +37% rispetto alla raccolta delle IPO a luglio 2017.
“Quotarsi su AIM – commenta Anna Lambiase - è una opzione che vale considerare per le società con una dimensione appropriata che intendono investire nella propria ulteriore crescita.
L'elevato numero di nuove quotazioni nei primi sei mesi del 2018, 16 IPO contro 7 dell’anno passato, sono un segnale di come le misure legislative adottate stiano iniziando a portare risultati tangibili per le PMI che vogliono sfruttare le potenzialità del mercato dei capitali per accelerare il proprio percorso di crescita senza perdere il controllo dell'azienda e a costi IPO dimezzati”.
Operazioni straordinarie
Il numero delle operazioni straordinarie condotte negli ultimi due anni da società quotate sul mercato AIM Italia tocca quota 170, con 50 società attive.
Complessivamente hanno registrato un controvalore di 316 milioni di euro, di cui 53 milioni di euro nel 2018.
Il valore medio delle transazioni è pari a 8,5 milioni di euro nel 2017 (2,1 milioni di euro il valore mediano) e 2,8 milioni di euro nel 2018 (2,5 milioni di euro il valore mediano).
Il 60% delle operazioni straordinarie si configura come acquisizioni, il 14% cessioni e il 11% fusioni.
I Paesi su cui si sono concentrate le M&A sono Italia (76%), Europa (13%) con Spagna, Serbia e Croazia, Svizzera, Austria e Francia ai primi posti mentre il restante 11% ha interessato società target extra europee, concentrate principalmente in USA, Paesi dell’America Centrale, Cina e Russia.
Cresce, rispetto al dato di luglio 2017, il numero degli investitori istituzionali presenti nell'azionariato delle società AIM Italia.
Il dato passa dai 60 investitori presenti di luglio 2017 ai 102 del 2018, di cui 25 italiani (24%) e 77 esteri (76%, un anno prima erano al 62 per cento).
L’investimento complessivo è pari a 720 milioni di euro, che corrisponde a circa il 10% della capitalizzazione del mercato.
Gli investitori italiani detengono un investimento pari a 346 milioni di euro (48% del totale), gli esteri pari a 374 milioni di euro (52%).
Le partecipazioni complessive sono 660 (una media di 6 partecipazioni per investitore), per un valore mediano della singola partecipazione di 0,32 milioni di euro.
L’Investitore più presente sul mercato AIM Italia è Mediolanum Gestione Fondi SGR, con un investimento complessivo pari a Euro 102,4 milioni e un numero di società partecipate pari a 53.
“Dall’introduzione dei PIR – spiega Anna Lambiase - il mercato ha registrato performance positive sia in termini di indice FTSE AIM Italia, +25% da gennaio 2017, che di liquidità dei titoli, con controvalori medi giornalieri nel primo semestre 2018 di 90 mila euro e un controvalore totale scambiato pari a 895 milioni di euro (295 milioni nel 2016).
Questi elementi attraggono un numero importante di investitori istituzionali, che a luglio 2018 si attestano a 102 per un investimento complessivo di 720 milioni di euro”.