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giovedì 2 gennaio 2020

Nuovo comparto di AIM Italia senza investitori "retail": EuroNext ringrazia!

Sono in circolazioni insistenti voci di introduzione di un comparto separato dell'AIM Italia destinato ad ospitare startup e pmi innovative sotto una certa soglia di fatturato e utile.

Vedi l'articolo di Milano Finanza: Nuovo mercato a Piazza Affari (sotto l'Aim) a firma di Emerick de Narda.

La motivazione del provvedimento sarebbe quella di proteggere gli investitori da disastri stile Bio-on.

Per tale comparto si sarebbe scelto di impedire ai piccoli investitori di investire su questo tipo di società.

Potrebbero operare su tali titoli solo investitori istituzionali, professionali e trader.

Di seguito alcune considerazioni relative alle 3 principali variabili di qualsiasi investimento finanziario: rischio, liquidità e rendimento.

1. Rischio
Ci è francamente incomprensibile come possano convivere, nella regolamentazione pubblica degli investimenti finanziari, due modalità così completamente opposte:

Equity Crowdfunding
Da una parte c'è una legislazione che promuove l'investimento di rischio attraverso il sistema dell'Equity Crowdfunding, in cui vengono proposte al pubblico quote di:
  • società di nuova costituzione, ad altissimo rischio;
  • con un minimo di contenuto informativo;
  • a prezzi stabiliti unilateralmente dall'emittente;
  • senza nessuna liquidità.
Comparto separato di AIM Italia
Dall'altra parte si impedisce allo stesso pubblico di piccoli investitori di investire in:
  • società in una fase di sviluppo più avanzata (e quindi meno rischiose);
  • con un documento di ammissione ricco di informazioni;
  • con investitori istituzionali che hanno sottoscritto il titolo dopo una fase di due diligence approfondita che assicura che il prezzo offerto sia ragionevole;
  • con una liquidità, che seppure limitata, è varie volte maggiore.
2. Liquidità
Ammettiamo che una startup decida nonostante tutto di quotarsi su questo nuovo comparto AIM.

Avrebbe come liquidità quella fornita da:
  • investitori istituzionali;
  • investitori professionali (con almeno 500.000 euro di investimenti in strumenti finanziari);
  • trader.
I primi ormai costituiscono una quota significativa degli azionisti delle società quotate all'AIM Italia, ma normalmente non sono altrettanto attivi sul lato del trading, e in ogni caso preferiscono società sopra una certa capitalizzazione.

Gli ultimi forniscono liquidità al mercato, ma solo se vi sono altri investitori, quelli retail, che la richiedono: senza l'operatività degli investitori retail anche i trader scompaiono.

Rimangono solo gli investitori professionali, che però costituiscono una parte minoritaria dell'attuale mercato AIM e che difficilmente potrebbero garantire un livello di liquidità sufficiente.

Tenuto conto che la principale critica che si fa all'AIM Italia è la sua bassa liquidità, se escludiamo i piccolo azionisti, come sarà la liquidità del nuovo comparto?

3. Rendimento e costo del capitale azionario
Il rendimento implicito (lordo) mediano dell'investimento in un'azione di una società quotata sull'AIM Italia è attualmente di circa il 10,9%, che si confronta con un rendimento (mediano) di un'azione del Ftse Mib di circa il 9,1%.

Lo spread medio tra i due rendimenti, nell'ultimo anno e mezzo è stato di 1,68%.

In sostanza le azioni AIM Italia rendono un po' di più perché sono emesse da società a minore capitalizzazione, più rischiose e meno liquide.

Ma non molto di più.

Cosa succederà ai titoli del nuovo comparto, caratterizzato da ancora minore liquidità?

Per attirare gli investitori dovranno offrire un rendimento implicito più alto dell'attuale.

Dal punto di vista dell'impresa, un rendimento più alto significa una valutazione più bassa e un costo del capitale di rischio più alto.

Costi più alti proprio per le imprese che hanno un forte fabbisogno di capitale per crescere velocemente sui mercati: non un grande risultato.

EuroNext
Logo di EuroNext
Logo di EuroNext
All'EuroNext di Parigi sono attualmente quotate in esclusiva solo 5 imprese italiane, che si confrontano alle 132 (spac incluse) presenti sull'AIM Italia.

L'EuroNext dedica alle PMI 3 segmenti: il segmento Growth, che è approssimativamente paragonabile all'AIM Italia, e i segmenti Access e Access+, con requisiti di quotazione ancora inferiori.

Tutti e tre i segmenti sono aperti agli investitori retail.

Circa 200 imprese sono quotate sul segmento Growth e 200 sui segmenti Access.

Domande retoriche
Dove andranno a quotarsi le nuove startup e pmi innovative italiane, se si decidesse di far partire il nuovo segmento senza investitori retail?

In un mercato che le discrimina impedendo loro l'accesso ai piccoli investitori o ad uno che non lo fa?

E cosa succederà dopo?

Quando quelle stesse imprese saranno ormai cresciute, rimarranno a Parigi o torneranno in Italia?

In sostanza: EuroNext ringrazia!

Redazione Aim Italia News