Il prezzo di offerta delle azioni sarà determinato dagli azionisti d’intesa con il Global Coordinator BPER Banca, al termine del collocamento previsto per il 27 luglio prossimo.
L’intervallo di prezzo indicativo è compreso tra un minimo di 3,4 e un massimo di 3,9 euro per azione.
Al termine del collocamento, il flottante sarà intorno al 25%, pari a complessivi 11 milioni di euro, in aumento di capitale, con la facoltà di incrementare l’offerta tramite un ulteriore aumento di capitale e quotazione di 1 milione di euro in opzione Greenshoe.
Al termine del collocamento, il flottante sarà intorno al 25%, pari a complessivi 11 milioni di euro, in aumento di capitale, con la facoltà di incrementare l’offerta tramite un ulteriore aumento di capitale e quotazione di 1 milione di euro in opzione Greenshoe.
Attualmente il capitale sociale della società è detenuto al 100% dalle holding Finregg, delle famiglie di Fabio e Fabrizio Storchi, e da Astork di proprietà della famiglia di Aimone Storchi.
La società non detiene azioni proprie.
Obiettivo della quotazione è accelerare l’espansione e la dimensione internazionale dell’azienda con particolare riferimento ai mercati USA e Cina, nonché diversificare ulteriormente i settori in cui opera e rafforzare la struttura finanziaria dell’azienda.
Il bilancio 2017 di Vimi Fasteners presenta un fatturato consolidato pro-forma pari a 50,2 milioni di euro, in crescita di circa il 19,5% sull'esercizio precedente, un Ebitda di 8,0 milioni di euro e una quota di export di circa il 65% dei ricavi consolidati pro-forma.
Obiettivo della quotazione è accelerare l’espansione e la dimensione internazionale dell’azienda con particolare riferimento ai mercati USA e Cina, nonché diversificare ulteriormente i settori in cui opera e rafforzare la struttura finanziaria dell’azienda.
Il bilancio 2017 di Vimi Fasteners presenta un fatturato consolidato pro-forma pari a 50,2 milioni di euro, in crescita di circa il 19,5% sull'esercizio precedente, un Ebitda di 8,0 milioni di euro e una quota di export di circa il 65% dei ricavi consolidati pro-forma.