Potranno operare sui titoli ammessi al segmento solo investitori istituzionali e professionali.
Di seguito alcune considerazioni relative alle 3 principali variabili di qualsiasi investimento finanziario: rischio, liquidità e rendimento.
1. Rischio
Ci è francamente incomprensibile come possano convivere, nella regolamentazione pubblica degli investimenti finanziari, due modalità così completamente opposte:
Equity Crowdfunding
Da una parte c'è una legislazione che promuove l'investimento di rischio attraverso il sistema dell'Equity Crowdfunding, in cui vengono proposte al pubblico quote di:
- società di nuova costituzione, ad altissimo rischio;
- con un minimo di contenuto informativo;
- a prezzi stabiliti unilateralmente dall'emittente;
- senza nessuna liquidità.
Dall'altra parte si impedisce allo stesso pubblico di piccoli investitori di investire in:
- società in una fase di sviluppo più avanzata (e quindi meno rischiose);
- con un documento di ammissione ricco di informazioni;
- con investitori istituzionali che hanno sottoscritto il titolo dopo una fase di due diligence approfondita che assicura che il prezzo offerto sia ragionevole;
- con una liquidità, che seppure limitata, è varie volte maggiore.
Ammettiamo che una startup decida nonostante tutto di quotarsi su questo nuovo comparto AIM.
Avrebbe come liquidità quella fornita da:
- investitori istituzionali;
- investitori professionali.
Gli investitori professionali costituiscono una parte minoritaria dell'attuale mercato AIM e difficilmente potrebbero garantire un livello di liquidità sufficiente.
Tenuto conto che la principale critica che si fa all'AIM Italia è la sua bassa liquidità, se escludiamo i piccolo azionisti (compresi i trader), come sarà la liquidità del nuovo comparto?
3. Rendimento e costo del capitale azionario
Il rendimento implicito (lordo) mediano dell'investimento in un'azione di una società quotata sull'AIM Italia è attualmente di circa 11,1%, che si confronta con un rendimento (mediano) di un'azione del Ftse Mib di circa 8,8%.
Lo spread medio tra i due rendimenti, negli ultimi due anni è stato di 1,72%.
In sostanza le azioni AIM Italia rendono un po' di più perché sono emesse da società a minore capitalizzazione, più rischiose e meno liquide.
Ma non molto di più.
Cosa succederà ai titoli del nuovo comparto, caratterizzato da ancora minore liquidità?
Per attirare gli investitori dovranno offrire un rendimento implicito più alto dell'attuale.
Dal punto di vista dell'impresa, un rendimento più alto significa una valutazione più bassa e un costo del capitale di rischio più alto.
Costi più alti proprio per le imprese che hanno un forte fabbisogno di capitale per crescere velocemente sui mercati: non un grande risultato.
EuroNext
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L'EuroNext dedica alle PMI 3 segmenti: il segmento Growth, che è approssimativamente paragonabile all'AIM Italia, e i segmenti Access e Access+, con requisiti di quotazione ancora inferiori.
Tutti e tre i segmenti sono aperti agli investitori retail.
229 imprese sono quotate sul segmento Growth e 180 sui segmenti Access.
Domande retoriche
Dove andranno a quotarsi le nuove startup e pmi innovative italiane?
In un mercato che le discrimina impedendo loro l'accesso ai piccoli investitori o ad uno che non lo fa?
E cosa succederà dopo?
Quando quelle stesse imprese saranno ormai cresciute, rimarranno a Parigi o torneranno in Italia?
In sostanza: EuroNext ringrazia!
Redazione Aim Italia News
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